Raramente, infatti, si trovano frasi di senso compiuto, siano esse prese di posizione politiche, dichiarazioni d'amore, manifestazioni di inquietudine, pensieri metafisici...
E allora uno si chiede: ma cosa significheranno queste quattro lettere? Cosa vorrà dire, questo segno misterioso?
A chi rivolge il suo messaggio? Alla società tutta o a un ristretto gruppo di iniziati che hanno la fortuna di parlare un codice arcano di cui a noi, comuni mortali, sfuggono gli elementi essenziali?
Purtroppo, però, la realtà ci riporta con i piedi per terra.
Le cose stanno diversamente.
Guardiamo il risultato dello sforzo di uno scrittore sui muri che ha voluto cimentarsi in un messaggio di tolleranza e amicizia.
O, ancora, uno che più audacemente si cimenta nell'uso della lingua straniera per eccellenza, l'inglese.
Dobbiamo prenderne atto, tristemente. Questi esseri non hanno un codice evoluto ma, al contrario, trasferiscono sulle mura i suoni gutturali di cui sono capaci. Ogni volta che provano a usare un linguaggio evoluto, falliscono miseramente.
Un po' come un bambino di pochi mesi che però, al contrario di questi mentecatti, è destinato ad evolvere.
P.S. queste foto sono state scattate a Roma e a Torino: le due capitali continuano a essere unite da un filo indissolubile.
Distinguiamo: ci sono mentecatti che scrivono sui muri perché vogliono dire qualcosa. Senza chiedersi se vale la pena stare a sentirli (leggerli). Poi ci sono i mentecatti che vogliono solo far sapere che esistono, un po' come i cani marchiano il territorio pisciando: sono quelli che scrivono le loro firme, che chiamano tag. Senza chiedersi se vale la pena sapere che esistono...
RispondiEliminaP.S. queste foto sono state scattate a Roma e a Torino: le due capitali continuano a essere unite da un filo indissolubile.
RispondiEliminaE Napoli dove la mettiamo?
Dove dobbiamo metterla? Ci accomuna il degrado, triste fratellanza :-|
RispondiEliminaCaro Drakkar, caro Napo, vi confido una cosa che non oso dire ad alta voce: quando sulle mura vedo un messaggio di senso compiuto, quasi mi sento sollevato.
RispondiEliminaAlmeno chi scrive vuol dire qualcosa, ce l'ha su con il G8, con la polizia, con la Juve o il Toro... sono degli arroganti, ma chi aspetta la parete appena rifatta per andare a scrivere un aborto di pensiero, beh oltre che vandalo è pure un imbecille globale.
A Napoli, dove pure sono stato spesso, recentemente, ho cercato di non fotografare scritte... :(
Colti sul fatto, forse, bisognerebbe 'punirli' obbligandoli a scrivere un blog... In effetti, credo che i graffiti siano una forma d'arte: ma nascono nelle fabbriche abbandonate, non nel centro barocco di Torino. Insomma, le scritte sui muri disturbano anche me e credo che le sanzioni dovrebbero essere severe. Documentare il fenomeno è già molto importante...
RispondiEliminaCaro Hassan la maggior parte dei graffiti italici sta alla graffiti art come i miei articoli stanno a quelli di Montanelli o Biagi :-)
RispondiEliminaIn effetti penso che ci sia un clima di grande tolleranza nei confronti delle scritte sui muri. Da parte delle amministrazioni comunali senz'altro, ma anche dei residenti e dei commercianti. A Torino vivo in un isolato, in centro, che è completamente devastato dalle scritte (Vedeste com'è conciata la casa dei D'Azeglio, alla faccia della ricorrenza dei 150 anni...). I negozi che vi sono tollerano tutto. Eppure basterebbe ripulire una volta e poi trattare la superficie con un prodotto che impedisce la riscrittura. Ne parlano qui gli amici di riprendiamoci Roma
RispondiEliminahttp://riprendiamociroma.blogspot.com/2010/02/vetro-liquido-antigraffiti.html
@ Daniele: sapevo dell'esistenza di questo tipo di vernici, ma non molto. Mi verrebbe da dire che importarle non basta. Bisognerebbe produrle qui. Avevamo una tradizione nella chimica, prima che qualcuno decidesse di svenderla alla speculazione dei partiti. Oggi Torino ha un disperato bisogno di produzioni innovative: questo sarebbe un utile e bellissimo caso. Ma ho l'impressione che al momento la smania di costruire nuovi obbrobri prevalga sulla necessità di preservare e migliorare le bellezze esistenti.
RispondiEliminaHai proprio ragione, Hassan. Sarebbe bello se volessimo fare innovazione in un settore come questo: salvaguardare la nostra città. Ma putroppo, come scrivi qui e sul tuo blog, si dà maggior importanza alla costruzione di nuovi obbrobri...
RispondiEliminaForse ispirato dal vostro post ho pubblicato questa galleria di "scritte sui muri" di S. Salvario, dateci un' occhiata! ;)
RispondiEliminaSun Salvario: Scritte
La solita superficialità ...
RispondiEliminaL'uomo ha sritto sui muri a partire dai graffiti rupestri, poi discutiamo pure sulla qualità, ma allora ogni attività umana è criticabile.
Provate a vedere l'opera di Banksy, vi consiglio anche il libro "Wall and Piece".
Daniele, qui ci si lamenta del fatto che viene imbrattata roba altrui. "Tutto qui."
RispondiEliminaE no scusatemi i piemontesi sono dei tipi di persona e o romani sono totalmente delle altre..questo Tel di mamma Gio Barozzi...I piemontesi sono persone stupende
RispondiEliminaTorino e Roma non sono unite...per niente sono regioni diverse e persone totalmente diverse grazie ..io a Roma non andrei mai ad abitare e andare a vivere in Piemonte è invece il mio sogno ..in particolare Torino e trovo un offesa che le fantastice persone di Torino vengano paragonati a delle persone totalmente diverse..non c'è nessun filo ..meno di 0 in comune ..robe da pazzi la fantastica gente di Torino paragonata a Roma. ..peggio Dell veneto appare aprile latina che sono diversi unica città. .sono .Gio Barozzi Buon week end a tutti
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