San Salvario è dove, in tempi più recenti, i media hanno sperimentato le campagne contro l'extracomunitario. A leggere i quotidiani sembrava che da un momento all'altro dovesse scoppiare la terza guerra mondiale.
Invece San Salvario oggi è la sperimentazione riuscita di convivenza tra persone con storie diverse, radici diverse, anche religioni diverse: qui si trovano sinagoga, tempio valdese, moschea...
Ma a San Salvario è arrivata anche la cosiddetta movida che secondo molti è sinomino di 'animazione positiva', ma in realtà è uno dei dei fenomeni più reazionari che si possano immaginare.
Alla movida interessa solo la disponibilità di alcool a basso prezzo a qualsiasi ora della notte. Della storia del luogo dove questa distribuzione avviene, della sua bellezza architettonica, della sua vitalità sociale, al movidaro non importa.
Il museo della frutta di via Pietro Giuria |
Per cambiare questa situazione è nata Ri.Sa, Rispettando San Salvario.
Nel comunicato di nascita, Ri.Sa spiega che i suoi intenti sono la salute e il sonno, il rispetto dei malati, degli anziani, degli studenti e dei lavoratori.
Ri.Sa vuol coinvolgere i cittadini nella vita del quartiere, migliorare le condizioni di vivibilità, combattere l'inquinamento acustico e ambientale.
Amare Torino darà spazio alle sue iniziative, chi volesse contattarla direttamente, può scrivere a risansalvario@gmail.com
Mumble, in confronto al tuo il mio posto al rigurardo sembra scritto da un caciottaro :)
RispondiEliminaerrata corrige: post al riguardo
RispondiEliminacvd :)
Non è vero! tu hai dato la notizia, da buon reporter, io ho fatto un po' quello che divaga ;)
RispondiEliminaTi ringrazio, mettiamolo così va' :)
RispondiEliminaBuongiorno, innanzitutto volevo correggere alcune inesattezze di questo post, ed in secondo luogo ringraziarvi per averci linkato.
RispondiElimina1. "il quartiere è stato sino a fine Ottocento l'orto della città.": a fine ottocento il quartiere era già costruito fino a corso Bramante, era considerato l' orto della città ad inizio ottocento per via dei Vivai Burdin, una grande società floricultrice che esportava piante e fiori in tutto il mondo, con sede in via Giacosa.
Ovviamente anche l' Orto Botanico dell' Università di Torino, attivo ancora oggi, ha contribuito a questa fama.
2."San Salvario oggi è la sperimentazione riuscita di convivenza tra persone con storie diverse, radici diverse, anche religioni diverse: qui si trovano sinagoga, tempio valdese, moschea...": Vero è che il quartiere è sempre stato interreligioso, fin dalla sua nascita, ma ad oggi i problemi sussistono e, nonostante ci siano stati molti miglioramenti, la "sperimentazione" (siamo stati vittima di un esperimento?!) non è ancora riuscita, per via delle ovvie differenze che tutt' oggi sussistono tra extracomunitari ed italiani.
3."è arrivata anche la cosiddetta movida che secondo molti è sinomino di 'animazione positiva', ma in realtà è uno dei dei fenomeni più reazionari che si possano immaginare.": a San Salvario la movida c' è sempre stata, per via del Valentino e dei suoi locali o per via dei club come il Tuxedo o lo Studio 2.
In questi anni c'è stata l' apertura di molti piccoli locali che somministrano alcool ma, purtroppo, non a "a basso prezzo a qualsiasi ora della notte". Questi locali hanno attirato qui, oltre ad i soliti avventori di San Salvario, solitamente persone pacate sulla trentina, anche molti da fuori. Ciò ha fatto sì che, d' estate, le strade di San Salvario si riempano di persone. Non penso ciò sia una tragedia, purtroppo in Italia dobbiamo esagerare ogni cosa: ci dev' essere il giusto equilibrio fra le cose, tra chi vuole dormire e chi divertirsi. Ma in questo paese uno dei due deve sempre imporre la proprio volontà sugli altri. Nonostante le numerose riunione fatte il problema sembra sempre gravoso, bisogna innanzitutto educare gli avventori dei locali, ma vedremo l' estate prossima come sarà gestita la faccenda.
Saluti da Sun Salvario Views
Caro Makyo,
RispondiEliminagrazie per le precisazioni. Sul discorso 'sperimentazione', credo che in alcuni casi queste avvengano in modo forzato o casuale, non pianificato.
Ho vissuto un po' in San Salvario (mia moglie vi ha passato invece diversi anni) quindi non ho l'esperienza aggiornata che hai tu, ma mi pare che non sia quella bomba atomica raccontata, in passato, da molti media.
In quanto all'equilibrio di cui parli, siamo d'accordo, ma secondo me c'è un problema strutturale: non si possono mettere locali notturni (a meno che non siano veri e propri club, chiusi e insonorizzati) che stanno aperti tutta la notte dove le persone devono anche dormire e vivere.
Al Valentino va bene, nelle vie più strette no. Per quanto l'avventore sia educato, un gruppo di persone che stazionano in via Monti, per dirne una, alle tre del mattino chiacchierando tra di loro sono fonte di disturbo.
Questa cosa non succede da nessuna parte, in Europa: a Londra, che non è esattamente una città addormentata, le cose sono gestite in modo totalmente diverso.
Grazie della tua visita.