Il principe Eugenio di Savoia davanti all'Hofburg |
Torino ha poco meno di un milione di abitanti, Vienna un milione e mezzo.
Entrambe insistono su un terreno pressoché pianeggiante e si sviluppano lungo una struttura ordinata (quadrata a Torino, circolare a Vienna).
Sia l'una sia l'altra alternano strade decisamente ampie a stradine più piccole, ma mai particolarmente tortuose.
Monumento a Mozart, parco dell'Hofburg |
Sui diversi atteggiamenti nei confronti dei ciclisti da parte degli automibilisti lasciamo perdere, dovremmo basarci su esperienze troppo soggettive.
I dati verificabili sono già più che sufficienti per dire che Vienna si può girare in bici in lungo e in largo, Torino un po' meno.
Come si spiega questa differenza? Le città sono simili, incentivare il muoversi in bici non è costoso, l'impatto sulla città è solo positivo.
L'Hofpavillon di Otto Wagner |
Chi amministra Torino, no.
Sarebbe meraviglioso essere smentiti nel brevissimo periodo (con i fatti, però, vale a dire con qualche chilometro di ciclabile in più).
Ciao,
RispondiEliminain merito all'ultimo paragrafo di questo post, posso dirti che è stata probabilmente la poca lungimiranza non solo delle amministrazioni italiane rispetto ai temi della viabilità e dell'inquinamento, ma anche quella degli stessi italiani che la bici non l'hanno mai concepita come mezzo di trasporto. Forse molto dipende dall'effetto Fiat, dall'essere la "città dell'automobile", non so.
Torino è comunque la città italiana con più km di piste ciclabili e che gli ultimi interventi dell'amministrazione comunale (le corsie ciclabili in centro, il bike sharing) vanno comunque nella direzione di incentivare e sviluppare l'utilizzo della bici in città. L'intezione insomma è buona, ma credo ci vorrà ancora un po' di tempo per cambiare proprio la mentalità dei Torinesi, soprattutto degli automobilisti più accaniti.
Complimenti per il blog e buona permanenza a Vienna :)
- Dario
Caro Dario,
RispondiEliminagrazie del tuo intervento e dei complimenti! Certo, nella classifica delle piste ciclabili in Italia Torino non si piazza male.
Ma questo perché in Italia la faccenda è sconsolante: Roma, ad esempio, ha tante e bellissime piste ciclabili, ma in generale servono per andare 'fuori' e non per girare la città.
Ma Torino deve rinforzare la sua vocazione europea e guardare cosa fanno, oltre confine, città che le assomigliano molto. Oltre a Vienna, si pensi anche a Monaco, anch'essa, come Vienna, con oltre 1.000 km di ciclabili.
Spero che Torino, nonostante i problemi che tu ricordi, abbia voglia di fare davvero questo percorso verso una 'mobilità intelligente'. Abbiamo fiducia, amiamo troppo la nostra città! ;)