"Il problema più grave che emerge è quello di qualche ragazzino che fa casino di notte e allora si manda la petizione al sindaco, ma è davvero roba da nulla".
Parole di Sergio Chiamparino, a proposito del quartiere Spina 3, raccolte in Sceriffi democratici. La metamorfosi della sinistra, di Jacopo Tondelli, pubblicato nel 2009.
Il libro, oltre al sindaco di Torino, interpella quelli di Padova, Genova, Firenze nonché l'ex presidente della provincia di Milano. Il tema di fondo è la questione sicurezza.
Gli intervistati dicono cose interessanti, ma si occupano di un solo aspetto della sicurezza, quello connesso all'immigrazione (o agli zingari, nel caso di Penati).
Alla criminalità organizzata non fanno cenno (eppure, come racconta tra i tanti il magistrato Gratteri in questo libro, sulle mafie al nord ce n'è da dire).
Non parlano nemmeno dell'inquinamento, che pure in Italia causa una ventina di morti al giorno.
Insomma, si fatica a trovare quell'approccio incentrato sulla lotta alle ingiustizie che dovrebbe contraddistinguere delle persone di sinistra.
Chiamparino confonde ancora di più le acque dichiarando che con la Lega Nord non ci sarebbero problemi - "sarebbero quasi alleati naturali" - se esistesse una "Lega senza Borghezio, cioè senza pulsioni xenofobe e populiste" (che è un po' come dire "mi piacerebbe tanto il mare, se fosse senz'acqua").
Comunque il sindaco di Torino rivendica con orgoglio - giusto, a mio parere - l'aver creduto molto nell'urbanistica come via per rendere la città più sicura e vivibile.
Però, indicando al giornalista il quartiere fuori dalla finestra del suo ufficio, dichiara: "Fino agli anni Novanta c'erano degrado e prostituzione dilaganti. Oggi è il luogo della movida".
Insomma, se c'è la movida, va tutto bene. Chi in mezzo alla movida ci vive probabilmente ha un parere diverso e, almeno in questo, forse si sente meglio rappresentato da uno scrittore, Giuseppe Culicchia, secondo cui la sniffata è la benzina della movida.
Degrado, criminalità, spaccio e uso di stupefacenti, disturbo della quiete pubblica, imbrattamento dei muri... sono un tutt'uno, vale a dire atteggiamenti sprezzanti delle regole di base del vivere comune.
Certo, nessuno è così stupido da equiparare uno scippo alla musica alta alle tre del mattino, ma l'amministrazione deve combattere entrambi.
Non c'è da farsi troppe illusioni, se lo stesso sindaco liquida le petizioni di chi non può dormire la notte come 'roba da nulla'. Ma non disperiamo.
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