mercoledì 13 aprile 2011

I buchi nel passato

A Torino la storia piace e per un evento come i 150 anni dell'unità del paese va in festa, felice e colorata.

Ogni tanto, però, la memoria fa cilecca e così il Partito Democrativo si dimentica chi era Giusy La Ganga, e lo candida alle prossime elezioni comunali.

Sia chiaro: il signor La Ganga è un libero cittadino che ha pagato il suo conto con la giustizia, dunque ha tutti i diritti di fare attività politica. Ma il Partito Democratico non ha da mandare nella Sala Rossa qualcuno che nel curriculum non abbia un patteggiamento per finanziamento illecito dei partiti?

E' che in tema di finanziamenti il Partito Democratico ha una soglia d'attenzione piuttosto bassa, tant'è che, per fare cassa, il Comune sembra voler approvare la costruzione di un palazzo a ridosso della Mole.

Un palazzo annunciato come 'piacevole', con una bella coorte interna.

Solo che con i suoi sette piani non renderà particolarmente agevole la vista del simbolo della città. Non si poteva fare altrove? Forse sì, ma mi sa che rendeva di meno.

* * *
- Spingiamoci oltre, Torino anni '10

5 commenti:

  1. Concordo. Con tutta la gente incensurata che vuole darsi da fare in politica c'era davvero bisogno di candidare un pregiudicato?

    Direi che nel conto da pagare da un pregiudicato possiamo mettere quello di non essere più eleggibile, magari per i successivi 10 anni dopo la condanna. Giustizialista? Forse. Ma sicuramente do molto valore al ruolo di politico/ amministratore pubblico. Valore evidentemente non condiviso col PD :(

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  2. Grazie Adriano. Non credo tu sia 'giustizialista', credo piuttosto che anche tu pensi che ci possa essere di meglio, da candidare, di chi in passato ha commesso reati come il finanziamento illecito dei partiti. E dire che sembrerebbe tanto semplice...

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  3. Ciao @Daniele, sul palazzo di sette piani accanto alla Mole, ti segnalo questo intervento di Diego Novelli su Nuova Società: "Salviamo la Mole dalla speculazione":

    http://www.nuovasocieta.it/editoriali/26033-salviamo-la-mole-dalla-speculazione.html


    In effetti, purtroppo, tutto si tiene: mi piace ricordare Diego Novelli perché da sindaco ebbe il coraggio di denunciare la questione morale, pagando per ciò un caro prezzo. Questo post di Luca Telese, scritto nel 2007, non dovrebbe smettere di farci pensare: www.lucatelese.it/?p=177

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  4. Io non sono contro i grattacieli, anzi devo dire che mi piacciono anche :) Tuttavia sono molto perplesso da questa scelta. Lo "skyline" è qualcosa da pensare bene, e francamente se davvero questo palazzo va a rovinare l'aspetto che ha la Mole e la sua zona "aulica" nei suoi pressi, penso sia meglio evitare. Se proprio si vuole costruire in alto, si costruisca altrove. E se proprio si vuole costruire lì, si costruisca un po' meno in altezza...

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  5. @Hassan, grazie per il vecchio ma bel post di Luca Telese. Secondo me quello che ha scritto ieri Raphael Rossi su Repubblica andrebbe scolpito su pietra (non l'ho ancora trovata online, appena possibile lo diffondo).

    @Adriano: sull'altezza dei palazzi neppure io ho particolari pregiudizi. Il punto è cosa c'è intorno a questi palazzoni. Il coprire la Mole non merita neppure commenti, ma in generale, a Torino una cosa bella è che se guardi a ovest vedi la montagna, se guardi a est vedi la collina. Davvero dobbiamo ostruire questi panorami?

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