sabato 30 ottobre 2010

"La gente si ribella"

"La gente si ribella a chi calpesta i suoi diritti", dice il sindaco di Torino, a La Stampa.

Il riferimento di Chiamparino è ai cosiddetti squatter che occupavano l'ex caserma dei vigili del fuoco all'angolo tra corso Regina Margherita e corso XI febbraio.

Gli occupanti protestavano contro il Centro per l'identificazione ed espulsione di Corso Brunelleschi (nobile causa, temo promossa malissimo).
 
Ma la vicenda degli immigrati del CIE resta sullo sfondo, per il sindaco il punto è che c'è stata una "reazione della gente comune che si sente violata nei propri diritti e non lo accetta".

La 'gente comune' si identifica in "ambulanti del mercato che si alzano alle 4 del mattino per spaccarsi la schiena".

In altre parti della città, invece, alle 4 del mattino c'è 'gente comune' che ancora non s'è addormentata, non a causa degli 'squatter', ma grazie al Comune, che vuole locali dispensatori di alcool aperti tutta la notte.

Anche in questo caso ci sono cittadini che vedono i propri diritti fondamentali calpestati. E che, all'indomani dell'incontro del 18 ottobre, stanno cercando di organizzarsi.

Ci aggiorneremo.

venerdì 15 ottobre 2010

Ci sono o ci fanno?

Pochi giorni fa Repubblica ha denunciato la situazione di via Matteo Pescatore, dove gli abitanti non riescono a dormire.

Il giorno dopo, l'assessore all'ambiente Tricarico risponde, promettendo telecamere e Ztl.

Telecamere e Ztl?

Il dubbio è che chi governa la città non abbia capito, e vabbè, glielo si ripete: chi vive lì, la notte non riesce a dormire perché ci sono rumori e schiamazzi. O si fanno chiudere i locali a un'ora decente, oppure la gente continua a non dormire.

Però sorge un secondo dubbio: chi governa la città ha intenzione di risolvere il problema?

La domanda è ovvia, perché poco dopo la denuncia di Repubblica, di fronte a un locale di via Pescatore che vende alcool a basso costo a ogni ora della notte, compare la piattaforma per il dehor.

Qualcuno in comune gli avrà dato il permesso... o no?

domenica 3 ottobre 2010

Perché amiamo Torino

Il 19 settembre scorso a piazza Carignano c'erano i bersaglieri. Non solo loro, a dire il vero. C'erano gli stand del comitato per la laicità delle istituzioni, che arrivavano sino a piazza Castello.

Era domenica, il giorno prima della ricorrenza della breccia di Porta Pia. In via Roma c'erano i portici di carta.

Torino bella, piena di sole, invasa da gente capace di godersela davvero.

Torino si ama perché è meravigliosa.

La folla che era a Torino il 19 settembre ne apprezza le piazze, i palazzi, i monumenti.

A chi ci viene alle tre di notte a bere birra e mojito non gliene frega nulla della città e della sua bellezza.

Va incentivato il modo di vivere Torino che s'è visto il 19 settembre; va scoraggiato quello che si vede tutte le notti in posti come via Matteo Pescatore, com'è raccontato qui.

E' un concetto talmente semplice, questo, che persino il sindaco e la sua giunta potrebbero capirlo.